22 NOVEMBRE "USCITA DALLA CRISI": CONVEGNO A PALERMO PER RAGIONARE INSIEME SULLE CAUSE E LE SOLUZIONI

LOCANDINA_PALERMO4_ars_JPG (2)-1di Piero Valerio (ARS Sicilia), da Tempesta Perfetta
 
 
Dopo aver ascoltato bene la puntata di giovedì scorso di Servizio Pubblico, penso che molte persone si siano fatte un’idea abbastanza chiara su ciò che sta avvenendo oggi in Italia. Al contrario di quello che traspare da tutti gli inutili dibattiti politici attuali, esistono nel nostro paese due soli partiti e orientamenti politici: il PUD€ (il Partito Unico dell’Euro), il cui rappresentante più esemplare e prototipo perfetto è Marco Travaglio, e il Partito degli Italiani, ovvero una formazione disorganizzata e disomogenea di persone ragionevoli e innamorate del proprio paese, in cui spicca per integrità e competenza tecnica il professore Alberto Bagnai. Le tesi disfattiste del PUD€ possono essere riassunte nelle parole lapidarie di Travaglio: “Con l’euro o senza l’euro noi italiani saremmo la merda che siamo sempre stati!”. Mentre le analisi pacate e difficilmente confutabili di Bagnai, trovano una giusta collocazione grazie all’utilizzo della metafora del Titanic: “Per affrontare l’iceberg della globalizzazione è meglio essere a bordo di una grande nave impossibile da sterzare, oppure su un agile kayak che può essere manovrato agevolmente?”. In altre parole, l’Italia avrebbe oggi le risorse umane e tecnologiche per competere alla pari con tutti gli altri paesi del mondo senza farsi ingabbiare dai "vincoli esterni" e comandare a bacchetta dai tecnocrati di Bruxelles? Oppure è meglio mettersi in riga e ubbidire ciecamente agli ordini che arrivano dall’estero, quantunque folli e irrazionali essi siano, perché da soli non sapremmo gestire nemmeno un pollaio?


 
Sfrondate da tutte le altre innumerevoli sfumature, è questo il dilemma che dovrebbe oggi assillare la mente degli italiani. Ognuno di noi avrebbe l’obbligo morale di mettersi finalmente davanti uno specchio e chiedersi: “Sono una merda, come dicono Travaglio, Santoro, Cacciari, Scalfari? Oppure, mi faccio trattare come una merda dal resto del mondo, Germania o Stati Uniti che siano, perché non ho mai provato ad essere una persona libera, autonoma, indipendente? Noi italiani, insieme a spagnoli, greci, portoghesi, irlandesi, siamo davvero la feccia dell’umanità, meritevoli delle più indecenti umiliazioni e vessazioni, oppure esiste un modo per riscattarsi da questo inevitabile declino verso la sudditanza e la schiavitù?”. Ebbene, la risposta a queste scottanti domande non potrà mai darla nessuno al posto vostro. Nemmeno il professore Bagnai, o Borghi, o Rinaldi, o l’ARS (Associazione Riconquistare la Sovranità), o MPL (Movimento Popolare di Liberazione) o chissà chi. Soltanto voi avete il dovere e la possibilità di scegliere da che parte stare: “Le merde riprovevoli da umiliare e massacrare, o le persone in carne ad ossa che hanno deciso scientemente di continuare a ragionare, studiare, analizzare le cause e le soluzioni per uscire fuori da questa immensa crisi della coscienza e della civiltà?”. Noi, venerdì prossimo 22 Novembre a Palermo, a partire dalle ore 17.30, nella sala di via Donato Bramante 1/B, vi daremo soltanto il luogo fisico dove allenare la vostra capacità di discernimento. Vi forniremo degli stimoli per ragionare e riflettere sugli eventi che stanno accadendo oggi in Italia e sul vostro futuro e quello dei vostri figli dentro (nel caso deciderete di restare) o fuori l’Italia (se invece reputerete più saggio ed impellente emigrare all’estero). Ma poi ripeto, una volta metabolizzate tutte queste informazioni e conoscenze, sarete voi e voi soltanto a decidere se questi eventi vanno affrontati con coraggio o subiti con rassegnazione. Se il futuro debba essere una dolorosa discesa agli inferi oppure se esiste ancora una flebile fiammella di speranza nel vostro cuore e nella vostra testa.
 
 
Insieme a me, al convegno dibattito di venerdì prossimo ci saranno Salvo Fanara, coordinatore di Reimpresa Sicilia, Rosanna Maniscalco, responsabile ME-MMT Sicilia, Federica Aluzzo, consigliere comunale a Palermo del Movimento 139 (139 come gli articoli della Costituzione Italiana). Il nostro tentativo è quello di raccontare e analizzare la crisi da diverse angolazioni, da quelle più strettamente tecniche ed economiche a quelle politiche, sociali e giuridiche. Come avrete già capito, siamo tutte persone che credono ancora “follemente” nell’Italia e negli italiani e hanno già scelto da che parte stare. E ognuno di noi si sta muovendo da tempo su diverse traiettorie per accelerare un percorso di consapevolezza e presa di coscienza collettiva, capace di riscattare il nostro paese dal giogo europeista. In particolare Rosanna Maniscalco e Federica Aluzzo hanno di recente organizzato la petizione on line Cambiamo l’Euro, in cui si chiede senza mezzi termini alla Commissione europea una modifica dello statuto della banca centrale BCE, al fine di finanziare direttamente gli Stati nazionali con nuove emissioni monetarie, oppure, se questa non viene attuata in tempi brevi (cosa molto probabile), un’uscita unilaterale dall’area euro e un ritorno alla nostra moneta nazionale sovrana. L’ARS invece, non chiede soltanto di abbandonare immediatamente l’euro, ma anche di recedere dai Trattati Europei, perché questi sono ampiamente incompatibili con la nostra Costituzione Italiana. Tuttavia l’idea di fondo rimane sempre la stessa: prima viene il benessere dell’Italia e la difesa della democrazia costituzionale, perché solo un “popolo forte e consapevole dei propri diritti e doveri” può essere capace di stringere nuovi accordi paritari di cooperazione e collaborazione con gli altri paesi del mondo. Mentre se continuiamo ad andare ai summit internazionali, convinti di essere delle “merde”, non possiamo poi stupirci se qualcuno prima o dopo tirerà lo sciacquone, lasciando il nostro paese in balia delle correnti fognarie, delle alluvioni, della disperazione e della povertà.
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