da Orizzonte48: "ITALPUD€ E GOVERNANCE (esclusivamente) BANCARIA. NE PARLIAMO? (fate un pò voi…)"

Riprendiamo dal blog Orizzonte48 l'articolo dal titolo "ITALPUD€ E GOVERNANCE (esclusivamente) BANCARIA. NE PARLIAMO? (fate un pò voi…)", invitando ad estendere la lettura all'interessante dibattito nato nei commenti (che potrete seguire al link originale).

ITALPUD€ E GOVERNANCE (esclusivamente) BANCARIA. NE PARLIAMO? (fate un pò voi…)
 
Un "tranche de vie" bancario-executive, fin dal titolo (che è tutto un programma), ci ragguaglia sui "banchieri" al prossimo venturo cospetto di Draghi, illudendosi che tale summit possa dare soluzione al credit crunch.
Pallida illusione, perchè la ital-casta bancaria (nemesi mediatica in forma di boomerang, del concetto livoroso inoculato su loro stesso input), sarebbe costretta ad
infliggere il credit crunch per ragioni tutt'altro che morali.
Si tratta piuttosto di una precisa scelta di impostazione economica che hanno propugnato imprudentemente, drogati dal monetarismo (e von Hayekkismo) e dall'ossessione dell'inflazione, in conflitto di interessi…fino a finirne vittime.
Insomma, cercare di risolvere il credit crunch dicendo ai banchieri "fate credito", da parte di colui che è l'autore delle Lettere che hanno innescato la crisi da domanda seguita da deflazione, è esattamente come pensare di essere "dalla parte del lavoro", e contro la disoccupazione, dicendo sic et simpliciter agli imprenditori…di fare assunzioni, senza menzionare l'austerità fiscale e l'ossessione per la spesa pubblica.
 
Che tristezza infinita, lo stato generale di agitazione del PUD€ in preda al panico creato dalle sue stesse contraddizioni e ideologie economiche deliranti!
 
Ma insomma, per non intristirci oltre, vi offro un paio di argomenti "dialettici" da buttare lì nelle (inutili) discussioni su "l'€uro non c'entra nulla con la crisi": lo sapevate che senza la contribuzione degli ultimi 3 anni, in termini di concessione di crediti bilaterali (circa 10 miliarducci) ad altri paesi UE (che godono di esenzione dal limite del deficit del 3%!) e per la partecipazione all'ESM (trascinante anche quella dell'EFSF, per un esborso complessivo di altri 40 miliardi), lo Stato italiano potrebbe praticamente registrare un pareggio di bilancio (eh sì, perchè non dovendo procedere alla copertura negli anni passati di quelle somme, volate via in debito aggiuntivo, la recessione sarebbe stata ben inferiore per via di manovre più sensate e così anche il deficit pubblico stesso)?
SAPEVATELO!
Non vi dico poi cosa sarebbe la virtuosità italiota senza l'UE tout-court (argomento controverso su cui torneremo) visto che secondo la Corte dei conti, la nostra contribuzione netta (cioè una volta sottratto quanto "prendiamo") al bilancio UE (cioè un ulteriore trasferimento fatto ad altri paesi, cui corrisponde nostro debito pubblico), è pari a 6,7 miliardi all'anno (quasi mezzo punto dell'attuale PIL, considerato che è in recessione inarrestabile)?
 
Ma non basterà certo a consolarvi. Lo so. Qualcuno (più d'uno) mi scrive e mi dice, in varie formule: "ma se poi non abbiamo rappresentanza politica…a che serve continuare a svelare la tragica verità (oscurata dalle menzogne)?
Beh non saprei. Ma lo dico sul serio. Quale che sia la forma (preesistente o nuova) che assumerebbe questa rappresentanza politica, il problema è di fondo.
Esistono 3 posizioni (all'incirca ma sono aperto ad ulteriori "tassonomie"):

 

1. la cosa essenziale è recuperare il cambio flessibile attraverso una instancabile opera di sensibilizzazione multimediale, che dilagherebbe, in termini di orientamento dell'opinione pubblica, ed il resto dovrebbe venire da sè (corollario, più o meno esplicitato: solo un paio di persone, o giù di lì, sono in grado condurre questa operazione utilmente. Gli altri sono inutili o dannosi. O entrambe le cose);

2. occorre unire le forze di tutte le sparse componenti del dissenso rispetto al PUD€, per creare tempestivamente un fronte comune capace di tradursi, con le sue stesse energie di base, in rappresentanza politica;

3. Sub-variante della 2, unione ma a condizione che sia chiaro che superare l'euro in sè (oltre che l'euro in "me" direbbe Gaber), non è sufficiente se non si supera anche il modello neo-liberista di Maastricht e baraccone conseguenziale (qui, si trova anche la ulteriore sub-variante per cui ai fini di questo recupero, sarebbe indispensabile, e sufficiente, recuperare il modello costituzionale, cosa su cui, concettualmente concordo).
 

Ora: voi che ne pensate?
Questa è un' impasse?
O solo un momento preparatorio di un' inevitabile saldatura?
O quest'ultima non avverrà mai e perciò è persino inutile e irrealistico discuterne?
Ovviamente, essendo noi quattro gatti (ma non ciechi, come quelli figli del fiscal compact) la discussione è del tutto accademica….O no (ultimo interrogativo "topico")?
 
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