LA PUTREFAZIONE IL VUOTO E LA GRANDE BELLEZZA CHE SIAMO NOI
Il film la grande bellezza non l’ho visto.
La decadenza non è vera decadenza se non si ha un’eta dell’oro da contrapporre alla decadenza.
Ipotizzo che quella rappresentata nel film sia putrefazione, non decadenza. Ho sfiorato quel mondo e posso dire che non è decadente, è putrefatto.
La putrefazione dei rentiers, di tutti i generi e specie, è un dono di Dio. E’ vero che la putrefazione è diffusa in tutte le classi sociali e dove non c’è putrefazione c’è vuoto. Tuttavia è stato scritto da un grande italiano: “Se nell’attuale enorme vuoto del possibile, dove la solitudine dell’uomo è terribile tanto che non ci si può pensare, potesse entrare ancora una volta la violenza della giovinezza, l’urgenza della passione, il bisogno dell’assoluto, la fede, il domani sarebbe tanto nuovo e tanto grande da non potersi paragonare alla vecchia e stanca storia del mondo”.
Ebbene, io credo che ciò che noi militanti dell’ARS stiamo impegnandoci a fare – spesso sotto gli sguardi e i giudizi piccoli e penosi di chi ci appare vicino – ci rende un’isola di Grande Bellezza.
Stiamo tentando un nuovo romanticismo, ci stiamo proiettando nella storia, abbiamo deciso di tornare a vivere il tempo storico e di sfuggire a quello mediatico, di collegarci a lontani passati e di aspirare a grandiosi futuri – noi e i nostri figli e i nostri nipoti siamo un’unica carne – senza il timore e la considerazione del giudizio putrefatto dei molti consumatori vuoti, realisti e cinici che ci circondano. Senza timore perché sappiamo che si tratta di putrefazione e vuoto.
Ci stiamo liberando. A renderci schiavi sono fantasmi. E noi lo abbiamo scoperto.