Non hanno fatto parlare Cremaschi? Ben gli sta.
Bene bene. Chi di spada ferisce, di spada perisce.
Sembra che nella riunione dei direttivi di CGIL, CISL e UIL non abbiano lasciato parlare Cremaschi.
Cremaschi ricorda che nell’assemblea del I ottobre 2011, svolta nel Teatro Ambra Iovinelli, c’era un gruppo, gli organizzatori del convegno di Chianciano “Fuori dall’euro fuori dal debito” al quale non fu consentito di parlare? Ebbene ero io che dovevo prendere la parola, se mi fosse stato consentito: avrei parlato contro l’euro e la UE e avrei ignorato, come ho ignorato nel relazione tenuta a Chianciano, l’inconsistente problema del debito.
Ricorda Cremaschi che egli era al tavolo della presidenza e che su 23 interventi ne ammise soltanto uno favorevole all’uscita dall’Unione europea e all’abbandono dell’euro? Ricorda che quell’unico intervento era una concessione dovuta, visto che fu consentito di parlare a un giovane iscritto al partito di Rizzo, Comunisti sinistra popolare?
Ricorda che tutti gli interventi ammessi erano basati sulla infantile idea dell’uscita dal debito? Che fine ha fatto quella idea Cremaschi? E’ l’idea fondante di un programma politico? Ha conquistato consensi oppure è stata abbandonata anche dai mille partecipanti all’assemblea, perché erano chiacchiere da analfabeti? Cremaschi è in grado di riflettere che la pensava come Rogoff e Reinhart, con la piccola differenza che questi ultimi avevano truccato i conti per dimostrare che oltre un certo livello il debito è insostenibile e impedisce la crescita, mentre lui ci aveva creduto come un allocco, senza nemmeno tener conto che i default considerati dai due autori riguardavano sempre Stati privi di sovranità monetaria? Ricorda Cremaschi che ammise interventi di chi voleva nazionalizzare tutte le banche restando dentro l’Unione europea, ossia interventi di personaggi completamente incompetenti, ai quali un partito o movimento serio non consentirebbe nemmeno di volantinare, prima di aver frequentato opportuna scuola?
Per quale ragione un dirigente sindacale che quando è padrone di casa e organizzatore si comporta come un monopolista avrebbe dovuto essere trattato diversamente dalla Camusso e da Bonanni?
Soprattutto, adesso che Cremaschi va assumendo posizioni favorevoli all’abbandono dell’euro, vuole ammettere che ancora nell’ottobre del 2011 non aveva capito nulla e che quindi non può essere e non deve aspirare ad essere membro della classe dirigente di un’avanguardia, visto che arriva palesemente in ritardo?
Cremaschi non vale nulla e non capisce nulla. Sono contento che lo abbiano trattato come lui ha trattato noi. Se lo merita.
Si dichiari disponibile a volantinare per l’Associazione Riconquistare la Sovranità, almeno svolgerà una funzione positiva. Ma ricordi che prima deve prendere alcune lezioni che gli impartiremo. Altrimenti niente volantinaggio.
Non è facile per chi era convinto di alcune idee cambiarle,se questo avviene lo ritengo una cosa positiva.
Non è facile digerire un sabotaggio di un mancato intervento in un’assemblea e proprio per questo ritengo che ripagare con la stessa moneta invertendo i fattori sia un azione “educativa”,se poi a questa accompagniamo anche una salutare “rieducazione politica.”è un pessimo segnale politico,umano,che non produce buoni frutti ma frutti avvelenati.La Sovranità a cui aspiriamo non è solo una Sovranità Politica Economica ma sopratutto una Sovranità dei diritti individuali oltre che collettivi e se qualche persona che li ha calpestati rinsavisce va bene ricordargli i suoi errori ma infierire con un “campo di lavoro rieducativo” mi sa che non è per niente una buona cosa ne una buona strada da intraprendere.per coloro che rinsaviranno nel corso del tempo si rischia di diventare “isolazionisti” e questo metodo non mi piace affatto e spero che non si ripeta più.
Ferraioli Domenico
Caro Domenico,
a me interessava illustrare a giovani e operai che Cremaschi non vale nulla, perché organizzò un’assemblea ammettendo un’unica posizione e quindi evitando ogni discussione. E non era un’assemblea come quella che noi svolgeremo a Pescara: non c’era ancora un atto costitutivo, né un progetto, né un documento di analisi e proposte. Era un embrione di qualcosa che doveva nascere. Quindi la discussione teoricamente doveva essere molto aperta.
Non miro a isolarmi. Anzi. Miro a mostrare alcune verità ai più svegli tra coloro che erano presenti in quell’affollata assemblea, nella speranza che alcuni ci prendano in considerazione.
Cremaschi non ci serve (salvo che voglia umilmente militare, volantinare e banchettare) – e se fosse vero il contrario, potremmo abbandonare il nostro progetto, che invece va avanti alla grande, per qualità delle persone che si stanno iscrivendo e per quantità dei simpatizzanti e curiosi che verranno all’assemblea (coloro che si iscrivono immediatamente sono un po’.meno – ma questo è nell’ordine delle cose).
Ovviamente io parlo dell’ARS. Non serve all’ARS. E se le cose stanno così, non c’è nessun isolazionismo.
Se un giorno dovesse esserci una grande alleanza le cose sarebbero diverse.
E’ più grave non lasciar parlare gli unici che hanno una idea diversa o, dopo che non ti hanno lasciato parlare, esprimere contentezza perché il monopolista narciso senza truppe è stato poi ridotto a sua volta al silenzio? Io credo che sia più grave il primo comportamento. E ciononostante non mi opporrei alla presenza di Cremaschi in un’alleanza (ma ricordati che il comitato no debito è una somma di movimenti: Cremaschi è l’unico non appartenente ad alcun movmento. Non ha alcun seguito immediato). Se Cremaschi al contrario si opponesse, allora vorrebbe dire che è veramente un deficiente. Ma sinceramente non credo che ciò accadrebbe. Quindi, nemmeno sotto il profilo delle alleanze mi senti un isolazionista.
Semplicemente io sto lavorando per l’ARS; perché all’assemblea di giugno partecipino 300 persone; perché a quella dell’anno successivo partecipino 2000 persone; perché a quella ancora successiva siano 15000. Allora esisteremo e ci alleeremo con chiunque avrà lavorato e prodotto risultati – non con gruppetti virtuali: il progetto dell’ARS è questo fin da principio, come sai. Vedrai che tra due anni Cremaschi sarà ancora solo e “senza truppe” (come mi diceva ieri a cena un suo amico, “è una vita che è solo e senza truppe”). Nemmeno lo prenderemo in considerazione. Ripeto, e non scherzo, se vorrà si iscriverà all’ARS.
Un abbraccio.
Ci vediamo a Pescara
Io non sono certamente un difensore di Cremaschi,ponevo semplicemente un problema che ci si parerà difronte tra non molto tempo visto che oramai tranne i sinistrati moltissimi a sinistra hanno compreso che questa Europa è irriformabile perchè non ha nulla dello spirito dei padri fondatori.è solo uno spazio di libero mercato dove non è la Politica che dirige la Musica ma sono solo gli speculatori liberisti.a cui gli stati debbono obbedire. A questo “risveglio” dobbiamo essere attrezzati anche nell’interlocuzione e nel modo di relazionarsi con essi.Evitando di dare la sensazione che si voglia infierire per il ritardo all’appuntamento con la Storia che noi stessi creiamo
un saluto
ferraioli domenico