L'ANIMA DEGLI ELLENI
Il Calvario è cominciato (titolo originale)
di Emmanuel Lioudakis
Traduzione di Andrea De Ritis
Tempesta Perfetta
“È adesso che bisogna mostrare il nostro patriottismo, bisogna mostrare che l’anima degli elleni non si sottomette così facilmente ai diktat stranieri. La nostra anima è in fermento e i nostri pugni sono serrati. Stiamo già cercando i responsabili e sono certo che li troveremo“.
Oggi sento più che mai il bisogno di scrivere qualche riga per esprimere quello che provo, per cercare di mettere insieme i pezzi della dignità di questo popolo, distrutto dall’imposizione da parte dei nostri partner dell’Unione europea (Ue) di misure inammissibili. Oggi migliaia di persone si sono svegliate e invece di pensare ai loro problemi quotidiani hanno provato un immenso vuoto. Sì, perché il loro paese, Cipro, non esiste più. La nostra isola è scomparsa qualche settimana prima di Pasqua, all’inizio della quaresima, con l’abdicazione ai diktat della troika (Fmi, Ue e Bce). Provo un sentimento di disgusto, di vergogna e di delusione. Che cosa è rimasto del nostro orgoglio, della nostra dignità e della nostra forza di opposizione?
In realtà se ci troviamo sull’orlo del precipizio è in gran parte a causa dei nostri sbagli. Siamo responsabili di questa situazione perché abbiamo lasciato la gestione dei nostri affari alla troika e ai tecnocrati dell’Eurogruppo. La distruzione del sistema bancario avrà come conseguenza la scomparsa del nostro Stato. La gente perderà il lavoro e saranno cancellati tutti gli sforzi fatti per avere una vita migliore. Le pensioni, ottenute grazie ai sacrifici di tutta una vita, subiranno la stessa sorte dei depositi bancari e saranno duramente tassate dai nostri “amici” europei. Amici del genere è meglio perderli che trovarli.
E che cosa sarà dei migliaia di lavoratori che perderanno il posto e il cui stipendio è ormai ostaggio dei debiti? La maggior parte di loro riceverà un benservito senza alcun indennizzo. E cosa sarà delle banche? Riapriranno? Quante riusciranno a sopravvivere a questa settimana da incubo? Gli interrogativi sono numerosi e siamo ormai allo stremo, stanchi di aspettare che altri decidano il nostro futuro al nostro posto.
È per questo motivo che attraverso queste righe voglio rivolgermi ai miei connazionali, alla gente comune, e chiedere loro di cercare di risanare il nostro sistema bancario per mandare via la troika e per ridefinire i nostri legami di solidarietà. È adesso che bisogna mostrare il nostro patriottismo, bisogna mostrare che l’anima degli elleni non si sottomette così facilmente ai diktat stranieri. La nostra anima è in fermento e i nostri pugni sono serrati. Stiamo già cercando i responsabili e sono certo che li troveremo.
In questo momento cruciale dobbiamo essere uniti, aiutare il nostro paese e resistere al nemico. Come se fossimo di nuovo in guerra. Perché quella che stiamo vivendo è una guerra, anche se assume altre forme. I nostri connazionali della diaspora potranno aiutarci mettendo mano al portafoglio. Bisogna aiutare il nostro stato a rialzarsi, perché siamo solo all’inizio di una lunga via crucis. Forza e coraggio!