Di Europa si deve parlare… senza mistificare!

45 anni di Costituzione repubblicana hanno portato gli italiani a sognare l’Europa unita, ritenuta (ingenuamente) garanzia di pace e prosperità.

Dopo 20 anni di Maastricht, invece, gli italiani “sognano” secessioni e rivoluzioni e le tensioni sociali, all’interno come all’esterno degli Stati europei svuotati della loro sovranità, non sono mai state così preoccupanti.

Il deficit democratico sul quale è stata edificata l’Unione è sempre più evidente e quel “sogno europeo“, che ha fiaccato l’attenzione politica di intere generazioni, è decisamente offuscato dalla violenza con la quale la tecnocrazia UE ha affrontato la devastante crisi economica e sociale in atto. Una crisi, peraltro, che costituisce sbocco inevitabile dell’applicazione dei Trattati e dell’economia ultra liberista e mercantilista dai medesimi imposta.

Negli ultimi tempi, quindi, la macchina della Propaganda eurocratica ha ripreso a lavorare ai ritmi dei primi anni ’90, nel tentativo disperato di reimpacchettare e rivendere lo stesso prodotto: quel “sogno europeo” che per decenni ha celato (o portato incoscientemente a desiderare) il progressivo arretramento dello Stato in favore dei Mercati, al ritmo del mantra “pubblico brutto privato bello”, con il suo inevitabile corollario di regressione delle funzioni statali di garanzia dei diritti essenziali e di solidarietà sociale.

Rivoltante esempio di mistificazione è costituito dagli “spot pro Europa attraverso i quali la RAI, ormai lontanissima da quello che dovrebbe essere un servizio di pubblica utilità, ci bersaglia da mesi, continuando a plasmare le menti dei telespettatori attraverso condizionamenti mediatici ripetitivi e messaggi deformanti la realtà storica, politica ed economica.

Curioso lo slogan scelto per gli spot RAI, che somiglia tanto ad una excusatio non petita: “DI EUROPA, SI DEVE PARLARE per informare, non influenzare“.

Conscia del fatto che la lotta per la riconquista della nostra sovranità sarà dura, impari, ma anche stimolante, l’ARS ha deciso così di affiancare e sostenere la militanza dei suoi soci nelle piazze e negli incontri territoriali, con un progetto mediatico sulla scia di quello messo in atto dalla TV pubblica.

In questo senso i soci pugliesi Nicola Fiore ed Enrico Bellelli, con l’apporto del socio abruzzese Marcello Sacerdote, hanno realizzato uno spot che vorrebbe essere il promo di una serie di risposta alla propaganda RAI, finalizzato a presentare in maniera più fedele alla realtà ciò che è accaduto e che continua ad accadere ai cittadini europei.

Lo scopo è agevolare, “rubando” gli strumenti che la Propaganda utilizza per martellare quotidianamente le nostre menti e quelle dei nostri bambini (gli spot Rai vengono trasmessi anche su canali televisivi tematici per l’infanzia, come per esempio Rai Gulp), la comprensione della vera natura dell’Unione europea e dei meccanismi attraverso i quali questa istituzione ci ha spogliato dei nostri diritti.

Ringraziamo Nicola Fiore, Enrico Bellelli e Marcello Sacerdote e auguriamo BUONA VISIONE!

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