Battaglia politica contro l'Unione europea

Roberto Santilli Abruzzo web

PESCARA – L'Associazione riconquistare la sovranità (Ars) del presidente Stefano D'Andrea, avezzanese, professore associato di Diritto privato alla facoltà di Economia dell'Università della Tuscia, continua a crescere sul territorio nazionale.

Il 15 e 16 giugno scorsi a Pescara si è svolta la seconda assemblea nazionale dell'Ars a cui hanno partecipato circa 200 persone provenienti da tutta Italia, da settembre partiranno i gruppi territoriali che, subito dopo l’incontro nazionale di Pescara, si stanno creando e sviluppando velocemente.

L’interesse per i temi al centro del percorso politico dell’Ars, si legge in un comunicato, "sta entusiasmando tutti coloro che hanno iniziato a mettere in discussione l’Euro, l’Unione Europea, il globalismo e il liberismo economico. Si sente il bisogno di intercettare il consenso per questi temi in un nuovo soggetto politico che si identifica nei principi, anche economici, che animano la costituzione Repubblicana del 1948".

Per Andrea Franceschelli, membro della sezione pescarese dell'Ars, "è tempo di battersi. Le analisi sono state fatte, la storia è stata scritta: l’Unione Europea e la sua creatura Euro sono i nemici della pace e della prosperità in Europa. La salvezza del vecchio continente passa attraverso la riconquista, in capo ai singoli Stati nazione, della propria “sovranità”, ceduta troppo facilmente ad un organismo antidemocratico quale è l’Unione Europea. Povertà, disoccupazione, squilibri sociali, depressione e morte suicida animano il succedersi delle notizie attraverso le fonti di informazione. La storia ci insegna che le guerre più sanguinose sono state scatenate dalle crisi economiche. Per gli italiani il tempo di battersi per riconquistare la propria sovranità".

"Battersi – afferma Franceschelli – significa tornare ad essere 'cittadini', abbandonando il ruolo confortevole di semplici 'consumatori' assegnatoci dall’Unione Europea, e militare politicamente nel fronte sovranista che si sta costituendo in Italia e di cui l’Ars si candida ad esserne una frazione importante. La nostra è una proposta politica e democratica: aderire al documento di analisi e proposte, iscriversi, creare sezioni regionali, provinciali, comunali e di quartiere e combattere con le armi della democrazia, protetti dalla Costituzione Repubblicana del 1948, la guerra di liberazione nazionale. La battaglia dovrà avvenire nelle urne e non nelle piazze. La politica dovrà vincere sulla rivoluzione di piazza, altrimenti in Europa torneremo di nuovo a spargere tanto sangue innocente".

"La libertà dobbiamo guadagnarcela, perché nella storia nessun popolo è mai stato liberato. I popoli liberi si sono sempre liberati da soli. Viva l’Italia, in pace con gli altri popoli europei", conclude l'esponente dell'Ars pescarese.

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2 risposte

  1. Durga ha detto:

    E' giusto evitare le rivoluzioni violente, pero', riguardo alle urne, Vi ricordo che molta gente non vuole neppure piu' andare a votare.

  2. stefanodandrea ha detto:

    Fa bene a non voler andare. Io non ho votato per 13 anni.

    Però, se dal grembo del popolo sorgesse un'offerta politica, una vera offerta…. allora parecchi tornerebbero a votare.

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