VINCEREMO NOI
di Andrea Franceschelli (ARS Abruzzo)
Esattamente un anno fa scrivevo quanto segue:
“Perché la nostra società ha bisogno di creare IDOLI? Ve lo siete chiesto?
Perché i media ci bombardano di messaggi che ci invitano al culto dell’Idolatria?
La risposta è in latino: panem et circenses.
I FANs e il conseguente fenomeno del FANATISMO sono strumentali al “potere”:
1) creano contrapposizioni e divisioni tra FANs dei diversi idoli;
2) distruggono lo spirito critico dell’individuo;
3) generano depressione e disistima nell’individuo, che, senza un idolo da adorare e senza l’appoggio degli altri FANs, si ritrova “solo” e “fallito” nella società.
L’uomo è fatto per vivere in comunità. Nel passato erano le tribù e le famiglie. Nell’era moderna gli Stati e le famiglie.
Nella società che “il potere” sta costruendo a nostra “colpevole insaputa” lo Stato e la famiglia devono scomparire.
Perché?
Perché l’uomo si deve sentire solo e fallito.
Un uomo solo e fallito e, ovviamente, depresso è disposto ad accettare qualsiasi condizione di vita, qualsiasi condizione lavorativa, qualsiasi reddito, qualsiasi tipo di alimentazione, qualsiasi tipo di svago, qualsiasi tipo di società più o meno civile.
Accetterà tutto perché non è abituato a scegliere, perché non sa scegliere, ha perso lo spirito critico, ha imparato a subire, ha imparato ad adorare, ha imparato a consumare e ha scordato per sempre cosa significhi la parola “cittadino”. Ormai è un consumatore e il CONSUMATORE non ha bisogno di una comunità, non ha bisogno di uno STATO, ma ha bisogno di un solo, grande, immenso e onnipotente MERCATO, nel quale scegliere e consumare il proprio IDOLO.
Ci vogliono FANATICI per controllare i nostri IDOLI affinché possano renderci SOLI, FALLITI e DEPRESSI in mancanza di essi.
I problemi che oggi viviamo nel nostro paese, come in Europa e nel mondo tutto, sono prima di tutto “culturali” e quindi “morali”.
Come può un Popolo di singoli individui depressi e falliti riscattarsi? Semplice, non può.
Per riscattarsi il Popolo, deve prima riscattarsi l’individuo che lo compone. Deve vincere il senso di solitudine, di depressione e di fallimento che vive interiormente, capire che il suo ruolo non è quello del “consumatore, ma quello del “cittadino” e quindi deve ripudiare con tutto sé stesso il culto dell’IDOLO.
Questo “esame di coscienza personale” è il preludio della vittoria. E’ il passaggio necessario e fondamentale che deve precedere, sia il momento dell’analisi economica, che il momento dell’azione di organizzazione dell’offerta politica.
L’individuo riscattato potrà aiutare gli altri individui riscattati a riscattare il proprio Popolo, a ricostruire la “casa comune” distrutta dal mercato: la “Patria Stato”.
L’individuo dovrà trasformarsi in CITTADINO prima ed in PATRIOTA dopo.
Solo il “cittadino” può difendere la PATRIA.
Non può farlo il FANATICO, non può farlo il CONSUMATORE.
Solo il “cittadino” può diventare il salvatore della Patria: “il Patriota”.
Il fanatismo è una malattia da cui si può, e per il bene di tutti, si deve guarire.
La cura è un semplice esame di coscienza.
Beh, non servono atti di violenza, non servono rivoluzioni armate, non servono bombe ne bombaroli, non serve niente di tutto questo. Tutte queste cose sono funzionali al “potere” che sa bene come gestirle.
Quello che serve è, oltre alla consapevolezza di quello che nella SOSTANZA bisogna fare, la FORMA con cui farlo.
Bisogna avere disciplina, spirito organizzativo, rispetto della legge e delle istituzioni, e lo si deve fare perché lo si può fare.
Nel 1789 in Francia non c’era una soluzione legale, democratica e partecipativa alternativa alla ghigliottina.
Nel 2013 in Italia questa soluzione legale, democratica e partecipativa c’è e si chiama “organizzazione politica”. E fin quando non verrà stuprata la nostra Costituzione, questa strada va desiderata, ricercata, progettata e perseguita.
L’Italia, oggi più che mai, ha bisogno di Patrioti.”
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Dopo un anno, se mi guardo intorno, vedo tanti compagni di strada che hanno fatto quell’esame di coscienza e si sono svegliati dal torpore che li avvolgeva.
Stiamo diventando tanti, abbiamo ancora tanta strada davanti, ma VINCEREMO NOI.
Purtroppo l’italiano è malato cronico di leaderismo e di idolatria. Questo fenomeno è ben visibile in tutti gli aspetti della società, dalla politica alla religione, dallo sport al mondo dello spettacolo. Credo che ciascuno di noi debba fare un esame di coscienza per liberarsi di ogni complesso di inferiorità latente, riscoprire le proprie potenzialità creative e mettere in atto processi di critica radicale verso tutto ciò che lo circonda. Questo sarebbe il primo passo perchè il nostro paese possa finalmente liberarsi dal giogo opprimente posto in essere da organismi transnazionali di dubbia (o nessuna) trasparenza democratica ma prima ancora da lobbies politico-clerical-mafiose di varia natura e finalità.
Vinceremo
Vittorio conosci già l’Associazione? Sei già in contatto con qualche rappresentante locale?
Non conosco nessuno ma sono intenzionato ad iscrivermi all’associazione. Purtroppo in questo momento ho impegni (ma forse dovrei chiamarli problemi) che non mi permettono di dedicarmi ad altro.
Distinti saluti