« La Grecia deve sospendere unilateralmente il rimborso del suo debito »
Tassos Tsakiroglou intervista Eric Toussaint (*)
Fonte: Ερίκ Τουσέν «Η Ελλάδα πρέπει να κάνει μονομερή αναστολή αποπληρωμής του χρέους»
“In Grecia, la classe dirigente e i governanti stanno distruggendo la democrazia”, ha dichiarato al quotidiano greco “Ef. Syn” Eric Toussaint, docente di Scienze Politiche e attivista. Secondo Toussaint, solo un governo determinato basato sul popolo potrà ottenere una soluzione al problema del debito. Dal suo punto di vista, SYRIZA non dovrebbe spostarsi verso posizioni moderate [1].
La Grecia sembra rimanere al centro della crisi del debito. Lei ha dichiarato che il popolo greco, essendo nel cuore della crisi, ne è anche l’epicentro della soluzione. Che cosa intendeva con questa affermazione?
E’ chiaro che tutta l’Europa sta vivendo una profonda crisi. La classe capitalista e la Commissione europea, che opera per conto suo, hanno innescato un attacco terribile contro tutti i popoli. La Grecia si trova al centro di questa crisi ma è anche il centro della resistenza a tutti questi attacchi. Paesi come l’Irlanda, il Portogallo, la Spagna ma anche la Romania e la Bulgaria sono anche essi vittime di tali attacchi.
Tuttavia la Grecia è al centro perché rappresenta l’inizio della nuova fase della crisi, dell’attuazione del memorandum d’intesa del maggio 2010, ma anche a causa della resistenza del popolo greco. So che l’ultimo sciopero generale del 20 febbraio 2013 è stato molto importante. Milioni di persone in tutta Europa e in altri continenti hanno ora gli occhi puntati verso la resistenza in Grecia. Facciamo ogni sforzo per favorire la cooperazione paneuropea tra i movimenti di lotta a livello europeo al fine di costruire una resistenza più ampia capace di capovolgere la situazione. E’ estremamente difficile per i cittadini di un paese affrontare da soli gli attacchi.
Per il momento non si vede una tale forma di cooperazione
E’ il motivo per cui dobbiamo essere preoccupati. Tuttavia esistono diversi tentativi per farla riuscire. Per esempio, la Confederazione europea dei sindacati ci sta provando, ma non è sufficiente. Avremo degli eventi a livello europeo il 13 e 14 marzo prossimi. Spero che abbiano successo ma non è comunque sufficiente.
In Grecia ci troviamo in una situazione politica molto precaria, con numerosi scenari possibili. Viviamo sotto un governo che sta diventando sempre più autoritario, che moltiplica i colpi di stato parlamentari e utilizza in modo sistematico la repressione dei movimenti sociali. Nello stesso tempo è possibile che SYRIZA diventi il primo partito alle prossime elezioni. Voi come vedete queste cose?
Vi trovate di fronte ad una grande sfida. Sono d’accordo con voi che in Grecia la classe dirigente e i governi distruggono la democrazia a molteplici livelli. Non viene rispettato il voto del popolo, vengono imposti protocolli di intesa e trattati senza consultazione popolare, il potere legislativo è degradato e si cerca di distruggere il potere di contrattazione collettiva della classe operaia. Così vi trovate ad affrontare una sfida importante e la capacità di SYRIZA di fornire una risposta radicale a questi attacchi è veramente cruciale. Se SYRIZA adottasse politiche e proposte più moderate le conseguenze potrebbero essere enormi.
Ultimamente molti affermano che SYRIZA si stia sforzando di adottare posizioni più moderate.
Spero che SYRIZA radicalizzi le sue posizioni. Se riuscisse a governare sarebbe estremamente importante, ad esempio, sospendere unilateralmente il rimborso del debito.
Lei pensa che sia realistica in tal senso?
Penso che l’imperativo sia cambiare i rapporti di forza. Se il governo non prende una posizione di combattimento ma dice semplicemente “vogliamo rinegoziare”, sarà molto difficile imporre ai creditori una soluzione nell’interesse delle masse. Se si comincia una trattativa senza modificare i rapporti di forza, non si può ottenere una soluzione che sia veramente positiva. E’ per questa ragione che dobbiamo effettuare un default nei pagamenti, in modo che siano gli stessi creditori a chiedere negoziati. Per sospendere i pagamenti occorre il sostegno del popolo, come dimostrato nel caso dell’Ecuador e dell’Argentina. Solo un governo determinato lo può fare.
Stiamo vivendo un processo di eliminazione dei beni comuni attraverso la privatizzazione della sanità, dell’istruzione e della maggior parte delle aziende e dei servizi del settore pubblico. Quali sono le conseguenze?
C’è una significativa degradazione delle condizioni di vita della maggioranza della popolazione. E’ chiaro che con questi attacchi la classe capitalista ha intenzione di distruggere quanto costruito dopo la seconda guerra mondiale con la vittoria in Europa sul nazismo e sul fascismo. Si tratta di una prospettiva storica per la classe capitalista, che pensa che questa crisi possa essere un’eccellente occasione per realizzare il suo sogno di superare tutte le conquiste popolari.
Qual è il suo messaggio ai Greci?
Innanzitutto c’è bisogno che il movimento sociale paneuropeo si rafforzi. Per fare ciò serve un intervento di collaborazione con il popolo greco. La questione non si limita alla solidarietà. La sfida è quella di arrivare a lottare insieme, perché altri popoli in Europa soffrono. Le circostanze possono essere diverse ma tutti sono vittime dello stesso attacco. E noi possiamo fronteggiare questo attacco unendo le forze in tutto il continente per arrivare ad un cambiamento radicale. Il mio messaggio è quindi che dobbiamo unirci affinché tutti i nostri sforzi convergano in questa direzione.
Intervista originale pubblicata il 23 febbraio 2013
(*) Eric Toussaint, docente di scienze politiche all’Università di Liegi, è Presidente del CADTM, Comitato per l’Annullamento del Debito del Terzo Mondo, e membro del Consiglio scientifico di ATTAC Francia. Nel 2007 è stato nominato dal Presidente ecuadoregno Rafael Correa membro della Commissione di controllo del debito pubblico interno ed esterno del paese. E’ molto conosciuto in Grecia, dove è stato più volte nel corso delle sue attività per la liberazione dei paesi del Sud dal giogo degli speculatori internazionali e delle agenzie di credito.
Traduzione a cura di Ale Baldelli
Gentile lettore,
posto qui di seguito l’articolo di cui avevi postato solo il link.
E’ auspicabile, anche per le prossime volte, esprimere un pensiero, il semplice link di rimando ad altro sito, non aiuta molto la discussione. Si dovrebbe almeno spiegare a cosa si riferisce il link.
Alba
giusto chiedo scusa