Resoconto della riunione romana dell'ARS del 23 giugno

di Stefano D’Andrea e Tonguessy

Sabato 23 giugno si è svolto a Roma, dalle ore 10,00 alle ore 17,00, un incontro nazionale di iscritti all’ARS, di simpatizzanti e di semplici curiosi. Circa settanta persone hanno partecipato alla riunione, anche se alcune nella  sola seduta meridiana e altre nella sola seduta pomeridiana. C’era ovviamente il gruppo romano dell’ARS; gli altri aderenti all’ARS  provenivano da Torino, Padova, Imola, Bologna, Benevento, Bari, Taranto, Parma, Avezzano, Vittorio Veneto, Rieti, Aprilia e Piacenza. Anche tra i simpatizzanti, alcuni provenivano da fuori Roma. E due di essi, a conclusione dell’incontro, hanno aderito all’ARS, la quale ha così messo radici a Salerno e a Velletri. Le nuove tessere, invero, sono state tre, perché anche un romano ha deciso di iscriversi.

La riunione è iniziata – un po’ in ritardo rispetto all’orario programmato – con la presentazione degli associati. Ciascun associato si è presentato agli altri e agli esterni. E’ stata il primo incontro “reale” di un numero consistente di associati, i quali, presentandosi, hanno esposto la ragione che li ha spinti ad aderire.

Dopo che gli associati si sono presentati, in qualità di presidente dell’ARS, ho illustrato il progetto dell’associazione ai simpatizzanti e ai curiosi. Ho così avuto modo di spiegare: perché abbiamo costituito un’associazione e non un movimento; perché abbiamo optato per una struttura associativa nuova, anziché iscriverci in  gruppo a un’associazione già esistente; la funzione che svolge il Documento di analisi e proposte, il quale è parte integrante dell’atto costitutivo e perciò è accettato da ogni associato anche nelle limitate parti in cui eventualmente non sia condiviso; il carattere inclusivo della nostra associazione; l’idea che la rete sia un trappola; alcune proposte per uscire dalla rete; in particolare, alcune modalità di organizzazione degli incontri-convegni.

Con riguardo agli incontri-convegni, è parso che il punto debole del nostro iniziale progetto consista nel non aver calcolato che il militante dell’ARS, isolato nella cittadina italiana nella quale vive, per una o altra ragione, possa avere difficoltà nel costituire il nucleo di associati e quindi nel trovare un modo proficuo di  militare. Costituito il nucleo di tre persone, tutto si può fare agevolmente (organizzazione di incontri, volantinaggi, partecipazione a iniziative di altri gruppi). Fin quando si è soli, si è condannati all’inazione, salvo la ricerca di nuovi associati tra le persone conosciute.

Perciò ho avanzato la proposta di contattare altre associazioni o movimenti, tutti riconducibili al filone sovranista, eventualmente diversi dall’ARS perché sottolineano l’elemento identitario o, al contrario, perché declamano chiaramente il socialismo. Naturalmente deve trattarsi di associazioni che non rinneghino la Costituzione Italiana, accolgano il principio democratico, e non sposino posizioni razziste. Pertanto, là dove saremo capaci, organizzeremo gli incontri-convegni in piena autonomia; là dove saremo privi di forze sufficienti, organizzeremo gli incontri cittadini assieme ad altre associazioni.

Infine, ho ipotizzato una forma organizzativa diversa da quella adottata nei primi tre mesi, la quale è stata dettata dalla necessità di marciare senza discutere. In particolare, molte funzioni che in questi tre mesi ho svolto io dovrebbero far capo ad altri membri del Comitato Direttivo. Ho suggerito che Truman e Tonguessy amministrino e curino il Forum, avvalendosi di tutti gli associati che intendono contattare; che Maura Potì e  Luciano Del Vecchio amministrino e curino il gruppo facebook, sempre avvalendosi di tutti gli associati che intendono coinvolgere; che Francesco Labonia e Dario Romeo coordino i gruppi di studio e approfondimento; che Stefano Rosati dia l’apporto di diritto amministrativo ai gruppi di studio che lo chiederanno; a me ho riservato l’organizzazione e il coordinamento degli incontri cittadini. Ciascun membro del Comitato Direttivo curerebbe in piena autonomia il settore ad esso affidato e ne sarebbe responsabile. A distanza di tre o quattro mesi, il Comitato Direttivo eserciterà il controllo sulle diverse attività, dando, eventualmente, indicazioni. Il Comitato Direttivo si riunirebbe, via skype, ogni quarantacinque giorni. A turno i membri redigeranno il verbale e dopo aver ottenuto l’approvazione dagli altri membri, lo collocheranno sull’apposito spazio del forum. In linea di principio uno spazio riservato nel forum dovrebbe sostituire le email per tutte le comunicazioni pubbliche tra soci e Comitato Direttivo.

Dopo la pausa pranzo la riunione è proseguita con il dibattito, che si è svolto lungo due direttrici. La prima, interna all’ARS, la seconda, relativa al rapporto con i sostenitori della MMT. Non pochi di questi ultimi, infatti, erano presenti alla riunione. Sotto il primo profilo, un resoconto del dibattito lo ha scritto Tonguessy, al quale lascio la parola:

“Fermo restando la piena aderenza dell’ARS ai dettami costituzionali, così come stigmatizzata nel libretto consegnato a direttivo e soci, è stata da più parti rilevata la necessità di approfondire maggiormente gli aspetti politico-programmatici dell’associazione.

Tali aspetti, nella valutazione di alcuni, dovrebbero essere il frutto dell’elaborazione di documenti stilati da differenti gruppi di lavoro nelle varie aree di studio quali: agricoltura; sanità; energia; politica estera; università ed istruzione; economia; industria; immigrazione; e così via.

Si auspica quindi la formazione di tali gruppi di studio (magari con la partecipazione di esperti esterni all’Associazione) che elaborino documenti che, in piena conformità con lo spirito dello statuto ARS, aiutino soci e persone a comprendere meglio cosa intendiamo concretamente proporre.

E’ stato poi discusso sull’opportunità di esporsi in discussioni con formazioni politiche che, pur avendo della sovranità un punto importante nel proprio programma, si distanziano grandemente dall’ARS su questioni come l’immigrazione o onorare il 25 Aprile. Proprio per la volontà di evitare i settarismi, ci si interroga sull’opportunità di avvicinarsi a quei gruppi settari che, avendo poco rispetto per alcuni passaggi chiave della nostra Costituzione, potrebbero mettere a rischio la credibilità dell’ARS. Si è discusso quindi sulla necessità di mettere dei filtri che permettano di allontanare tali persone.

Una proposta è di affermare chiaramente, in uno dei prossimi documenti politico-programmatici di cui sopra, di come la Costituzione che intendiamo onorare sia il frutto della Resistenza, ed offra delle linee guida che permettono, se applicate correttamente, di allontanarci dalle sciagure che fascismo e nazismo hanno causato all’Europa e al Mondo intero. La mancata osservanza di tali linee guida stanno esponendo il Paese ai rischi di quelle derive.

Un’altra mia proposta è di stigmatizzare chiaramente come i migranti siano doppiamente vittime della globalizzazione: scacciati dalle loro terre e mai sufficientemente accolti nei paesi di destinazione. Stilare un documento dove si affermano i diritti dei cittadini del mondo a trovare accoglienza in quei Paesi che possano offrire soluzione alla fame e alle persecuzioni dovute alla colonizzazione e al saccheggio indiscriminate delle risorse delle loro terre, potrebbe definitivamente fugare ogni tentativo di adescamento.

E’ stato anche discusso sull’opportunità di schierarsi apertamente per l’uscita dall’euro.

Prendendo spunto dai punti programmatici di Syriza, si nota come, pur volendo rinegoziare ogni aspetto dell’adesione a Maastricht, non si forza mai la mano in tal senso e questo, forse, è stata la principale causa dell’impennata di consensi verso quel partito e del dimezzamento del KKE.

Il motivo di tali spostamento di voti sarebbe da imputare al Moloch mediatico che, senza se e senza ma, è totalmente schierato a favore dell’euro e mette in funzione meccanismi terroristici quando si paventano soluzioni antieuropeiste.

C’è però la possibilità di anticipare i tempi, ed un bel “L’avevamo già previsto, ed è stato scritto in tempi non sospetti” potrebbe giocare a favore della credibilità dell’ARS. Tutto sta a capire quali saranno i tempi del crollo dell’euro. La discussione è aperta”.

Infine, alcuni dei ragazzi che si stanno dedicando allo studio della MMT hanno posto domande e inizialmente sollevato il dubbio che il nostro programma sia lacunoso sotto il profilo delle proposte economiche. Essi hanno tuttavia ammesso di non aver letto l’opuscolo che abbiamo pubblicato e che avevamo lasciato su ogni sedia presente nella sala della riunione. Le distanze tra i soci dell’ARS e gli studenti della MMT, man mano che i dubbi si scioglievano e le diversità terminologiche si chiarivano, sono andate riducendosi e alla fine della riunione parecchi  di questi ragazzi hanno dichiarato di apprezzare l’ARS, hanno constatato larga convergenza di punti di vista politici e hanno assicurato che la collaborazione certamente continuerà. Da parte nostra ci auguriamo che molti di essi, chiaramente animati da nobile spirito civico e desiderosi di militanza politica, nella quale inquadrare le loro idee economiche, aderiscano all’ARS, seguendo altri studenti della MMT che sono già entrati nell’ARS.

Concluso il dibattito, abbiamo distribuito gli opuscoli, contenenti il Documento di analisi e proposte e l’articolo Perché riconquistare la sovranità. La diffusione degli opuscoli sarà un modo per uscire dalla rete, far conoscere l’associazione e promuovere nuove adesioni. Ieri ne ho già consegnati sei, ricevendo, come offerta libera, complessivamente, trentasei euro. Non dobbiamo mai dimenticare che per l’ARS è vitale dimostrare di avere capacità di aggregare nuovi soci: è molto meglio giungere all’assemblea nazionale di gennaio in trecento, senza aver approfondito alcun tema, che aver approfondito tanti temi ed essere ancora in cento. Ovviamente, sarebbe ancora meglio giungere a gennaio in trecento ed aver approfondito altri temi.  Ma la priorità è il numero di soci che si riescono ad aggregare sul fondamento del Documento di analisi e proposte politiche.

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