Resoconto prima riunione territoriale ARS Piemonte e Valle D'Aosta
Resoconto del socio Mattia Corsini sull'incontro territoriale di ARS Piemonte-Valle d'Aosta tenutosi a Torino lo scorso 21 settembre (per approfondimenti: link1 – link 2).
"Torino, 21 settembre 2013, ore 15
Di fronte a oltre una trentina di cittadini interessati, nessuno dei quali era presente a Pescara (assemblea nazionale dell'ARS; ndr), il teatro Espace di Torino ha ospitato una riuscitissima manifestazione politica e soprattutto culturale sovranista. I numeri si sono rivelati più risicati del previsto, forse causa la bellezza del week end, ma la location scelta e i relatori non hanno fatto pentire per certo gli intervenuti.
Ignorata completamente dalla stampa (né ci saremmo aspettati diversamente), ARS ha deciso come primo messaggio di discontinuità con il vecchio modo di fare politica, di non concentrarsi tanto sull'esposizione estesa delle proprie proposte, bensì sull'esposizione ragionata da quattro diversi punti di vista dell'analisi del problema, onde far capire anzitutto agli intervenuti PERCHE' un soggetto come ARS sia del tutto una novità sul panorama italiano, e perché la sua nascita e affermazione sia un processo della massima necessità e urgenza.
Giampiero Marano (direttivo ARS), con il suo intervento "Il mostro di Bruxelles" ha fatto capire da un punto di vista politico-mediatico quanto l'Eurosistema sia responsabile diretto della cessione della nostra sovranità, mai rimpiazzata con un mecanismo democratico di livello europeo, oggi del tutto assente, bensì con istituzioni autocratiche e autoritarie che reggono il proprio potere sulla menzogna, sulla corruzione e sulla disinformazione.
Mattia Corsini (referente ARS Piemonte), nel suo intervento "ARS Economica 101", ha forse per la prima volta a Torino fornito al pubblico la dimostrazione empirica visiva basata su rigorosa dottrina economica e su analisi di dati e fonti autorevoli del panorama economico italiano e mondiale, di come l'Eurosistema fosse sin dall'inizio un progetto fallimentare e destinato ad ottenere risultati opposti rispetto a quelli dichiarati dai suoi messia tecnocratici. Perché dati e teoria keynesiana alla mano, l'unica destinazione dell'Eurozona é un paradiso liberista caratterizzato da deflazione salariale, disoccupazione su vasta scala, abbattimento del welfare e dominio della finanza sulla politica e sulla democrazia, oggi inesistente. Il tutto condito da una disinformazione capillare e criminosa, la cui responsabilità é condivisa da OGNI soggetto politico mainstream attualmente in parlamento, senza eccezioni.
Piero Boldrin (simpatizzante ARS) é un eccezionale esperto a tutto tondo: storia, sociologia, diritto, filosofia orientale ed occidentale, financo esoterismo sono solo alcune delle sue armi. Nel suo intervento "Patriottismo non é nazionalismo", ci ha illuminato, con tanto di citazioni bibliografiche e lettura di passi di alcuni testi da lui portati, sul ruolo vituperato del patriottismo, della lotta "partigiana" e dell'amor patrio, valori troppo spesso relegati dalla vulgata mainstream nell'angolino degli estremisti e financo del fascismo. Nulla di più fuorviante, dal momento che oggi il sovranismo é l'unica possibile via per il ritorno ad una vera democrazia. Piero ci ha inoltre messo in guardia contro un modello di società basato sul nichilismo e sull'appiattimento di valori e competenze verso il basso. Questa tendenza, unitamente alla fuga dei nostri talenti migliori, se confermata anche in futuro sarebbe assolutamente letale per il nostro paese e va invertita al più presto. Apprezzatissimo anche il tentativo di Piero di fare un po' di vera informazione sul ruolo della Massoneria sull'unificazione italiana prima (Garibaldi era massone conclamato, così come altri protagonisti del risorgimento) e sulla crisi attuale ora. Ruolo notevole nel primo caso, e –piaccia o no ai più– nullo nel secondo. Nessuna società segreta controlla il nostro destino, i nemici sono oltremodo alla luce del sole e li abbiamo indicati con grande energia in tutti gli interventi. Piero ci ha infine invitato a proseguire la nostra opera con decisione ed energia, perché a suo dire il processo di riconquista della sovranità renderà necessario un governo capace di azioni di forza in difesa della propria carta costituzionale e del proprio popolo. Qualora l'Eurozona non accetti che l'Italia impugni i trattati di di Lisbona e Vienna, ad esempio, occorrerà procedere comunque alla rescissione dei trattati europei con decisione e coraggio. Concordiamo in toto con questa valutazione e contiamo che Piero sia nostro ospite anche in futuro.
Diego Fusaro (simpatizzante ARS), filosofo e letterato di fama ormai italiana, senza minimamente essere informato a priori su quali sarebbero state le conclusioni degli interventi precedenti, ha preparato un intervento-denuncia colto ed efficace quasi speculare, basato sull'analisi filosofica del problema della violenza che l'economia adopera sui popoli europei mondiali, e sugli orrori di un sistema che, da Machiavelli a Fichte concordano, prevedendo la cessione progressiva della sovranità specialmente economica e militare, avrebbe necessariamente comportato la morte della democrazia e il dominio del turbocapitalismo sugli interessi del popolo e la distruzione di ogni diritto fondamentale conquistato dai cittadini europei dal secondo dopoguerra in poi. Tale intervento, dal titolo "Sovranità ed egemonia del politico sull'economico", rappresenta a mio parere la rivincita della cultura classica e filosofica sul freddo dominio odierno dei "tecnici", cultura troppo spesso liquidata come non al passo con i tempi da chi amministra la pubblica istruzione. Cultura che, come Diego ci ha dimostrato, contiene l'essenza stessa della libertà e della bellezza del vivere. Abbiamo particolarmente apprezzato il suo commento personale da esterno su ARS (qui la splendida recensione di Fusaro sull'incontro), secondo cui la nostra associazione sarebbe al momento la risposta politica più credibile, puntuale, onesta e autorevole ai problemi della nostra società, e contestualmente ci ha invitato a insistere promettendo tutta la collaborazione del caso. Invito che saremo ben lieti di raccogliere. Non chiediamo di meglio.
Ha concluso la poetessa e artista Monica Maria Seksich (responsabile artistico/pubblicitaria ARS Piemonte) che, con il suo intervento umoristico "Falqui, basta la parola, ovvero i termini giusti per prenderci per i fondelli", ha ribadito come l'attuale establishment abbia operato un'inversione criminosa del significato delle parole-chiave usate dalla sua propaganda, in un incubo ad occhi aperti dove una tassa servizi porta il nome di un'arma stordente, ed un decreto "salva italia" sia di fatto la nostra pietra tombale definitiva.
Meraviglioso é stato notare come questi cinque interventi, tutti di alto livello scientifico e culturale e preparati in totale autonomia, abbiano affrontato il problema da angolazioni diverse giungendo alla stessa conclusione:
l'eurosistema e l'UE sono responsabili della morte della democrazia, delle arti, dei diritti, della morale e della speranza in un futuro migliore per i popoli europei. E uscirne sarà solo l'inizio di un lungo e difficile percorso di risveglio culturale e politico. Ma l'uscita anzitutto da tale disegno é condizione di assoluta necessità e urgenza su cui ogni forza in campo dovrebbe convergere.
La cena conclusiva presso il Caffé Basaglia, fra brindisi, scherzi e aneddoti, ha cementato per certo future collaborazioni e amicizie ed é stata il degno sigillo per una grande giornata.
IL PUNTO DI VISTA DEL PUBBLICO
L'intero evento si è svolto decisamente al di sopra delle aspettative dell'uditorio, con livelli di attenzione media elevati rispetto a quelli di molti incontri sul tema “economia e crisi: ricette per salvarsi”. Non è così usuale infatti vedere 30 persone partecipare fino alla fine a tre ore di conferenza, con continui interventi e domande ed anche commenti tra il pubblico stesso su quanto esposto. Il principale punto di forza è stato senza dubbio l'aver messo insieme punti di vista così eterogenei sullo stesso tema, in modo da non dare luogo ad una trattazione eccessivamente tecnico-economica della situazione.
Infatti quello che noi oggi viviamo non è solo un problema di numeri, conti che non tornano e patti violati, ma è un vero e proprio dramma umano che coinvolge l'Europa. Pertanto si è rivelato molto corretto parlare anche di filosofia, che in fin dei conti è parlare dell'uomo per quello che di più alto può creare, parlare di mondialismo cioè dell'appiattimento culturale che subiamo quotidianamente, che con la scusa di farci sentire cittadini del mondo, ci fa diventare numeri senza una nostra identità propria. Il momento di crisi odierna è anche e soprattutto una crisi dell'uomo: ci risveglieremo e lotteremo o rimarremo succubi dei cosiddetti pareri autorevoli che spesso ci ingannano, senza tornare ad avere una nostra coscienza critica? Penso siano queste le domande che ha lasciato questa prima riunione di ARS: ho visto trenta persone entusiaste che hanno lasciato i locali dell'incontro ben più tardi dell'orario consentito perchè pieni di entusiasmo e di voglia di unirsi per cambiare le cose.
Una speranza concreta rispetto ai numeri desolanti degli italiani che sempre meno vanno a votare o che sempre meno si riuniscono per dibattere di politica. Per ottenere questo ci è voluto anche un gruppo di oratori misurati ed accorti nei loro contributi e il testo di chiusura recitato dalla bravissima Monica ha
concluso più che degnamente un evento altamente culturale che si spera sarà l'inizio di un cambiamento da persone a cittadini, imprescindibile per tornare uno Stato Sovrano a tutti gli effetti.
PROGETTI FUTURI DI ARS PIEMONTE
Le intenzioni di ARS Piemonte sono le seguenti. Intendiamo costruire un progetto improntato all'eccellenza personale, alla meritocrazia e al miglioramento culturale di soci e simpatizzanti anzitutto. Ad un nemico eccezionale non dobbiamo opporre attivisti impreparati, bansì militanti coraggiosi ed eccellenti. Con i nostri nuovi iscritti faremo presto il punto della situazione e uniremo le forze per far partire una serie di incontri divulgativi in tutto il Piemonte, volti sia a sviluppare nuclei locali dell'associazione, sia a contrastare un trentennio di disinformazione eurista. Ogni socio e simpatizzante, privatamente, si é riconosciuto e impegnato nell'approccio ARS di "un'azione al mese", per aumentare a breve i nostri numeri e sensibilizzare un popolo addormentato. Nei limiti delle proprie possibilità, usando i materiali esistenti e nuovi, fra volantinaggi e passa parola ognuno farà la sua parte, impegnandoci a fare periodicamente il punto in riunione (almeno una volta al
mese). Da più interventi fra il pubblico é emersa la volontà di coordinare un fronte sovranista comune con gli altri soggetti esistenti in Italia, opera che ARS sostiene e incoraggia, con chi si rivelerà esistente, radicato sul territorio, e compatibile con la nostra idea costituzionale di rilancio dell'Italia sovrana. Due nomi meritano citazione: i "Liberal socialisti autonomisti italiani", presenti sabato a Torino, e il tentativo dell'associazione Reimpresa (qui per info) che si concretizzerà il 13 ottobre 2013 a Roma.
Un ringraziamento va all'impeccabile staff del teatro Espace, che siamo certi, avrà modo anche in seguito di ospitare le nostre più importanti manifestazioni locali.
Un ringraziamento particolare va anche all'associazione culturale "Anteo Zamboni" (www.liberacultura.org) che, a partire dall'esordio ufficioso di ARS avutosi il 12 luglio a Torino, e successivamente a Bra il 6 settembre, si sta rivelando un alleato prezioso e affidabile.
Oltre alla condivisione dei supporti audio-video indispensabili per la buona riuscita e la successiva divulgazione, abbiamo in programma molte iniziative comuni all'insegna del sovranismo. Oltre a successivi incontri, che saranno pianificati alla prima imminente riunione ufficiale di vecchi e nuovi iscritti, é stata pianificata la realizzazione congiunta con loro di un corso multimediale di economia politica, basato sul commento esteso, diviso per aree tematiche, di tutte le slide economiche intitolate "ARS Economica". Ma prima di tutto divulgheremo online il filmato del meeting torinese opportunamente montato."
Mattia Corsini (referente ARS Piemonte)