No euro: ecco anche Berlusconi
di Stefano D’Andrea (da Appello al Popolo)
Ho sempre sostenuto che limitarsi a dire “no euro” fosse un errore, perché l’euro sarebbe finito prima che si fosse formato un gruppo politico sovranista, senza che i sovranisti avessero contribuito minimamente a far venir meno l’euro, che va scricchiolando sempre più nell’opinione pubblica (e delle elite) di moltissimi stati europei.
Ancora di recente ho sorriso di coloro che stimano più Grillo, Alemanno, Salvini e ora anche Fassina e magari il modestissimo Cuperlo, perché, sebbene tentennando, dicono “no euro” o “aprono” all’ipotesi di abbandono dell’euro. Ho osservato che si tratta di normalissimi politici opportunisti e che, ad oggi, Renzi e Berlusconi, per essere opportunisti, non hanno bisogno di sostenere la posizione no euro (che in fondo Berlusconi sostenne prima degli altri). Tuttavia Renzi e Berlusconi sono molto più opportunisti dei cialtroni citati, sicché, al momento (per loro) necessario o opportuno, anche Renzi e Berlusconi saranno favorevoli all’abbandono dell’euro (vedrete che un giorno dall’euro ci faranno uscire Renzi e Berlusconi).
Ora Berlusconi assume pubblicamente una posizione che entro uno o due anni gli imporrà di prendere la posizione “no euro”, perché sostiene che si debbano imporre alla Germania condizioni che la Germania non accetterà mai. Vedrete che entro due o tre anni anche il PD (o meglio il “partito della nazione”) lo seguirà.
Link correlato: Le tre condizioni di Berlusconi per restare nell’euro. O così o fuori
Proprio oggi ho fatto la medesima riflessione. L’ideale sarebbe anche un bel default sotto la loro guida.