LA FALSA OPPOSIZIONE INGLOBATA NEL PUD€ NON HA NULLA A CHE VEDERE CON NIGEL FARAGE
Fonte Orizzonte48
Non si può più dire “salviamo la democrazia”, implicando simultaneamente “da Berlusconi”, per affermare di avere a cuore la democrazia.
Non si può più dire “difendiamo la Costituzione”, pensando a Berlusconi che la vorrebbe alterare “per fare il presidenzialismo”, per poter dire di comprenderne il valore di fronte alla illegittima invadenza dei trattati europei, così ostentata, così tangibile.
Non si può più dire “difendiamo il lavoro” o “combattiamo la disoccupazione”, incolpando Berlusconi, dopo che, “senza” Berlusconi al governo, la disoccupazione ha raggiunto i suoi picchi e la recessione pure, mentre l’essenza dell’euro si è già manifestata come un aumento strutturale della disoccupazione e della sotto-occupazione.
E in realtà, non si può più neanche dire “debitopubblicobrutto” perchè creato da Berlusconi, per poter predicare l’austerità come soluzione.
E non certo perchè la maggioranza della gente abbia capito che con la crescita del debito pubblico Berlusconi c’entra ben poco. Quanto perchè, pur con il dovuto understatement mediatico, è venuta fuori la storia della falsificazione della ricerca che voleva dimostrare che l’ammontare del debito pubblico influenzasse negativamente la crescita (quando è piuttosto vero il contrario).
E tutte queste cose non le si può più dire perchè chi le diceva governa insieme a Berlusconi ormai da quasi due anni ed è fermamente intenzionato a governare ancora con questa alleanza.
E non può dirle neanche la “nuova opposizione”, per un motivo molto semplice: ha elaborato le sue rivendicazioni di protesta e le sue soluzioni “salvifiche” sull’idea che PDL e PD-elle, ipocritamente, fingessero di essere contrapposti.
Ma, la fine di questa ipocrisia, non consente più di identificare in “casta-corruzione-spesapubblicaimproduttiva” le cause della spaventosa crisi economica e sociale in cui siamo piombati.
La quale, in realtà, si scopre che si è prodotta in un arco di tempo così retrodatabile che esclude, se si usa il buon senso, di poter imputare il tutto a questo “inciucio” (anche se la consapevolezza esatta dei reali meccanismi non è poi così diffusa).
Ancor più, la fine di questa ipocrisia, la cui denuncia era il “pezzo forte” per poter sostenere il “nesso causale” dello slogan anti-casta rispetto alla crisi, in realtà smaschera il vuoto del messaggio della “nuova opposizione”, solo cosmeticamente diverso da quello di PDL e PDmenoL.
L’alleanza prolungata (e inevitabile) delle forze maggioritarie, infatti, fa comprendere l’unicità di contenuto delle loro politiche; ma non tanto nel sostenersi a vicenda nella creazione della “casta”, che pure c’è, ed è certamente “brutta”, ma non provoca la crisi pluridecennale italiana. E tantomeno autorizza a colpevolizzare gli italiani di questa crisi.
No, la “unicità di contenuto” sta nel produrre, sempre da decenni, ma ormai in modo clamorosamente evidente, cose come le manovre per rientrare nei parametri di Maastricht, l’austerità, il PAREGGIO DI BILANCIO, e anche il falso contrordine “meno-austerità ma nel rispetto degli impegni assunti“.
No, la “unicità di contenuto” sta nel produrre, sempre da decenni, ma ormai in modo clamorosamente evidente, cose come le manovre per rientrare nei parametri di Maastricht, l’austerità, il PAREGGIO DI BILANCIO, e anche il falso contrordine “meno-austerità ma nel rispetto degli impegni assunti“.
Cioè l’attuale ossimoro propagandistico che rende palese come si voglia continuare nelle vecchie politiche e come queste vecchie politiche non rispondessero tanto a “casta-corruzione”, quanto agli interessi delle potenze dominanti in Europa. Interessi contrari non tanto a generici “interessi nazionali”, ma ai principi e diritti fondamentali della Costituzione democratica.
La “nuova opposizione” ha fallito già e clamorosamente nel non individuare il carattere strumentale della “casta-corruzione” rispetto al vero disegno €uropeo di colonizzazione dell’Italia. E ora non ha strutturalmente gli strumenti per fronteggiare l’emergere di questa verità.
E per questo, che la “nuova opposizione” denuncia il suo vuoto: proprio perchè è grottescamente inadeguata a fronteggiare la VERITA’. La verità su cosa sia accaduto veramente in Italia negli ultimi 30 anni e, in particolare, da Maastricht in poi.
Questa verità sta emergendo sotto la spinta dei dati economici, delle spiegazioni di essi date in tutta Europa, che dico, in tutto il mondo, tranne che in Italia: e la “nuova opposizione” non è capace di dire questa verità, se non alludendovi con confuse allocuzioni infarinate di luoghi comuni, che colpevolizzano gli italiani esattamente come i nostri aguzzini europei. Cioè obiettivamente la nega.
Ed è perciò prigioniera della sua “ascesa” e dei suoi slogan e, come tale, non all’altezza di proporre scelte coerenti con questa verità. Di cui, sebbene a diversi livelli, sempre più italiani si stanno accorgendo, con una crescita esponenziale.
Rendendo fastidiosamente connivente con gli interessi dominanti, antidemocratici e anti-costituzionali, che questa verità rivela, l’atteggiamento rabbioso e urlato di questa “nuova opposizione“.
La quale non sarà riducibile a questo atteggiamento, nelle “intenzioni” composite che lo hanno sostenuto, ma in parlamento e nelle sue espressioni visibili non riesce e esprimere e a proporre altro.
In una estrema sintesi, il PUD€ è riuscito a compiere una clamorosa trasformazione: mutare l’identità della falsa opposizione piegandola al suo inesorabile disegno, superando strategicamente la precedente contrapposizione politica di facciata, e creandone una nuova.
Ma il complesso di ciò risulta oggettivamente al servizio degli interessi della oligarchia sovranazionale che distrugge la democrazia italiana.
Dunque una situazione in cui la mera presenza di questa “nuova opposizione” (presunta) nulla frappone al rafforzamento delle strategie di “pestaggio” euro-tedesche.
Ma il complesso di ciò risulta oggettivamente al servizio degli interessi della oligarchia sovranazionale che distrugge la democrazia italiana.
Dunque una situazione in cui la mera presenza di questa “nuova opposizione” (presunta) nulla frappone al rafforzamento delle strategie di “pestaggio” euro-tedesche.
E risulta così funzionale a questi interessi, non tanto per la consapevolezza di chi si presta ai suoi slogan in buona fede, ma per insufficienti mezzi culturali di comprensione (fenomeno di sfondo ovvio e diffuso in tutta l’area UEM); questa “insufficienza” produce l’obiettiva irrilevanza nel contrastare tali interessi, se non la convergenza con essi, di tutte le soluzioni che la “nuova opposizione” sforna, come rafforzamento del suo slogan centrale “debitopubblicocastacorruzionespesapubblicaimproduttivabrutto“.
E quindi no, caro Dagospia, Nigel Farage e l’UKIP non hanno nulla a che vedere con ciò che esprime Grillo, ma proprio nulla: perchè l’UKIP è un partito “fondato nel 1993, come reazione al trattato di Maastricht e alla nascita dell’euro“, non per assecondarne, come Grillo, le parole d’ordine che colpevolizzano gli italiani e fanno il gioco delle oligarchie bancarie al potere in Europa.
E questo buttare le cose in “caciara”, questa incapacità di distinguere e capire, è esattamente l’atteggiamento che consente la prosecuzione incontrastata dello smantellamento della democrazia. Mentre Nigel di cose che parlano della sovranità dei popoli e dei loro diritti costituzionali ne ha dette tante. Difendendo persino, come nessun altro ha mai fatto nel parlamento UE, la posizione italiana. E con un coraggio che in Italia non appartiene certo alla “nuova opposizione”.
E questo buttare le cose in “caciara”, questa incapacità di distinguere e capire, è esattamente l’atteggiamento che consente la prosecuzione incontrastata dello smantellamento della democrazia. Mentre Nigel di cose che parlano della sovranità dei popoli e dei loro diritti costituzionali ne ha dette tante. Difendendo persino, come nessun altro ha mai fatto nel parlamento UE, la posizione italiana. E con un coraggio che in Italia non appartiene certo alla “nuova opposizione”.
Complimenti è veramente un bell’articolo….
Articolo ben fatto, anzi è la descrizione reale, puntuale di quello che sta accadendo e contenente in se le soluzioni per uscire dalla trappola in cui ci ritroviamo. Mi trovate disponibile all’azione.
Gianfranco Monreale.
Grazie.
Grazie Gianfranco.
Per il momento la cosa più importante è vederci a Pescara sabato 15 giugno (pomeriggio) e domenica 16 giugno (mattina), dove si svolgerà la nostra assemblea nazionale. Dobbiamo cercare di essere (almeno) 300. Dalla quantità e qualità dei soci, dei simpatizzanti e dei curiosi che interverranno, sorgerà l’entusiasmo necessario ad iniziare una grande avventura.
Sul sito pubblicheremo le indicazioni logistiche e le convenzioni alberghiere.
Ce la fai a venire?
Ci provero’. Non è una città vicina alla mia (Palermo), comunque ci proverò.
In caso negativo, sono in contatto con voi e fattivamente disponibile alle iniziative.
Saluti.
Da Palermo viene certamente (almeno) un amico: Piero Valerio che cura il blog Tempesta Perfetta. Egli è in contatto con altri che verranno dalla sicilia (provincia di Trapani). Puoi scrivergli un commento al suo eccellente blog. Altrimenti fammi sapere che vi invio una email a tutti.