RESOCONTO DELLA PRIMA ASSEMBLEA REGIONALE DELL’ARS LOMBARDIA
La prima assemblea regionale lombarda dell'ARS si è tenuta a Milano sabato 28 settembre 2013. Anche se non si è verificata l'affluenza di pubblico sperata, in qualità di organizzatori possiamo comunque dirci soddisfatti sia per la qualità del dibattito seguito alla nostra presentazione dell’Associazione, che si è prolungato per un'ora e mezza con numerosi e opportuni interventi, sia perché un buon numero di partecipanti ha sottoscritto la tessera associativa, dichiarandosi pronto a un impegno militante attivo e concreto.
L'incontro è stato introdotto dall'ampia e articolata riflessione di Aaron Paradiso che ha illustrato le analisi e le proposte dell'ARS contestualizzandole nella cornice dell'attuale crisi economica. Una visione realistica e obiettiva della situazione, ha sottolineato Paradiso, ci impone prudenza e insieme costanza nell'agire: è impensabile poter creare nell'arco di pochi mesi un movimento o un partito sovranista, la cui gestazione richiede anni di paziente e "oscuro", ma efficace, lavoro quotidiano. Se vogliamo ottenere risultati duraturi, se desideriamo seminare idee e pratiche politico-culturali valide, dobbiamo abituarci alla prospettiva delle lunghe scadenze, pur nella consapevolezza che gli eventi potrebbero precipitare, o prendere una "piega" imprevista, da un momento all'altro.
Ha preso poi la parola Stefano Schirinzi, il cui intervento ha posto l'accento sull'incompatibilità esistente fra i trattati europei e la Costituzione della Repubblica, in particolare per quel che concerne gli indirizzi di fondo della politica economica: al mercatismo e all'individualismo dell'Unione Europea fa da contraltare l'ispirazione sociale e solidaristica della nostra Carta, di fatto vilipesa e calpestata da una classe dirigente irresponsabile.
Roberto Bertelé ha invece raccontato la sua esperienza di "cervello in fuga" per qualche anno all'estero con la speranza di trovare condizioni lavorative migliori ma ben presto deluso nelle sue aspettative e determinato perciò, dopo il rientro in patria, a lottare per un cambiamento dello stato delle cose.
Da parte sua, un altro giovane socio e militante, Giovanni Muzii, ha osservato che, se non sarà certamente l’ARS a determinare il crollo dell’Unione Europea e l'uscita dell'Italia dall'euro, questa non è certo una buona ragione per abbassare la guardia e tralasciare uno dei compiti principali della nostra Associazione, che è quello di informare e formare cittadini consapevoli.
Giampiero Marano, infine, ha esposto i punti essenziali del documento ARS dedicato all'istruzione, evidenziando il ruolo fondamentale svolto dalle istituzioni scolastiche pubbliche e statali sia nella costruzione dell'identità nazionale sia nel garantire quella mobilità sociale ascendente che, effettivamente realizzata nella Prima Repubblica, è ora diventata un obiettivo chimerico per intere generazioni di studenti.
ARS LOMBARDIA