IL NOSTRO COMPITO
di Gianluigi Leone (ARS Lazio)
Riscrivo qui un messaggio che ho rivolto ieri ai soci dell’ARS (raccolti in un gruppo segreto di FB). L’approccio è quasi romantico, “carbonaro”, dal sapore vagamente ottocentesco, che può lasciare perplessi nell’era della comunicazione/distrazione di massa. Ma la scelta del criterio è perfettamente funzionale e proporzionata all’obiettivo da raggiungere: l’aggregazione di poche migliaia di persone consapevoli e organizzate. Naturalmente questo gruppo costituirebbe l’ossatura del futuro movimento. Se usassimo (avendone la possibilità ovviamente) grossi mezzi di comunicazione, oppure il carisma di un personaggio, otterremmo adesioni apparenti, emotive, formali, inconsapevoli, senza assunzioni di responsabilità. Si ripresenterebbero insomma le solite dinamiche da consumismo della politica, caratterizzate da scelte fittizie, in definitiva da “non scelte”, laddove non esiste relazione concreta tra il dire “io approvo, io ci sto” e il nostro quotidiano. A scegliere sarebbe solo il nostro “io-consumatore”. La scelta del consumatore non è mai gravida di conseguenze, è solo il frutto di un riflesso condizionato.
Ecco il testo del messaggio.
“Cari amici, non è un risultato affatto scontato essere riusciti a creare un gruppo come il nostro che continua a prendere consapevolezza del proprio potenziale di crescita e di radicamento.
Un treno quando parte inizia a muoversi lentamente, e sembra vincere l’inerzia con fatica. Ma, una volta raggiunta una velocità costante, il lavoro compiuto per l’accelerazione viene “ripagato” dall’energia cinetica del treno stesso in movimento.
Man mano che entrano persone che lavorano, incrementiamo la nostra velocità dando senso al lavoro già svolto.
I risultati più evidenti si vedranno con il tempo. L’importante è mantenere il giusto spirito di collaborazione.
Stiamo promuovendo un’azione che probabilmente ha ben pochi uguali nell’attuale vita politica italiana: la costruzione di un’alternativa politica dal basso.
Tanti non comprenderanno, abituati a rubricare (e banalizzare) la politica come mobilitazione di gruppi d’interesse per l’elezione di un proprio cliente.
Bisogna fornire ai nostri contatti la giusta prospettiva, e non basterà un solo tentativo di approccio. Con alcuni dovremmo mostrarci più pazienti, con altri, invece, mostriamoci apertamente più inflessibili.
Non facciamo concessioni agli eterni indecisi o a chi trova sempre un argomento per giustificare l’immobilismo e coprire, così, la propria mancanza di volontà e forza morale.
Faccio un augurio a tutti noi, nella consapevolezza della difficoltà del compito.“
Una risposta
[…] Scrivevamo qualche mese fa: “non è un risultato affatto scontato essere riusciti a creare un gruppo come il nostro che continua a prendere consapevolezza del proprio potenziale di crescita e di radicamento. […]