I SUCCESSI DI “MAMMA” MERKEL

Angela Merkel è dunque cancelliere della Germania per la terza volta in appena otto anni. Lo diventa in modo imprevisto ma senza dubbio trionfale, come titolano giustamente i giornali di oggi.Political Parties React To Election Results

Qualche commentatore ha osservato che la vittoria elettorale dipende, fra l'altro, dalla capacità della Merkel di presentare all'opinione pubblica il suo paese nei panni della vittima virtuosa e laboriosa del lassismo scriteriato a cui, di contro, indulgerebbero colpevolmente le pigre nazioni mediterranee.

Una simile semplificazione caricaturale costituisce, con ogni evidenza, un argomento che a nord delle Alpi genera un consenso analogo nei presupposti, anche se ben superiore per dimensioni e ricadute politico-economiche, a quello garantito dall'antimeridionalismo all'epoca dei primi successi leghisti in Italia settentrionale.

La vittoria della Cdu svela quindi una forte matrice egoistica e identitaria: la Merkel, soprannominata "mutti" (“mamma”) dai Tedeschi, ha saputo sottilmente lusingare e stimolare nella sua gente il senso di appartenenza, appunto, a una stessa famiglia – o in altre parole l'orgoglio di "razza", come direbbe il settimanale "Der Spiegel". Mentre in Europa meridionale l'euro e l'austerity disintegrano i popoli, in Germania, e non è per niente difficile comprenderne i motivi, l'uno e l'altra sembrano sortire l'effetto diametralmente opposto. Almeno per ora.

Resta il fatto che l'esito delle elezioni in Germania conferma una volta di più il carattere chimerico delle speranze di unificazione politica del continente nella quale alcuni ingenui ravvisano il contraltare all'Europa dei banchieri e della finanza.

Giampiero Marano (ARS Lombardia)

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4 risposte

  1. Durga ha detto:

    Anch'io sono molto scettica sulle possibilita' di unificazione politica dell'Europa. Pero' spero che l'ARS spieghi, anche ai non addetti ai lavori come me, le ragioni per cui l'Italia ha effettivamente un debito pubblico cosi' enorme e che ci espone alle critiche e al disprezzo (interessati) dei Tedeschi e degli stranieri in genere. Se non si conoscono le cause non si possono neanche trovare i rimedi.

    • Lorenzo D'Onofrio ha detto:

      Ciao Durga, forse questo potrà esserti utile per avere una prima idea https://dl.dropboxusercontent.com/u/75232044/debitopubblico.pdf. Il debito pubblico italiano attuale è in realtà dovuto non tanto a folli sprechi nella spesa pubblica, quanto alla mole di interessi che abbiamo pagato sui titoli di Stato a partire dal 1981, a causa di quello che è stato definito "divorzio fra Ministero del Tesoro e Banca d'Italia". Da allora la Banca d'Italia ha sostanzialmente lasciato che fosse il Mercato a decidere il tasso di interesse sui titoli di Stato, tasso che infatti è drasticamente aumentato. Ad ogni modo tieni conto che il debito pubblico dell'Italia non è tale da legittimare il disprezzo dei tedeschi, in quanto è inferiore a quello della Germania http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-04-16/germania-record-debito-pubblico-172444.shtml?uuid=AbqpOrnH. Quello di cui si parla comunemente è invece il rapporto fra debito pubblico e prodotto interno lordo, che negli ultimi 2 anni è aumentato soprattutto per effetto dei versamenti effettuati dal nostro paese in favore dei c.d. fondi salva stati e delle misure di austerità che hanno determinato il crollo del pil (peraltro non solo in Italia). Questo rapporto debito/pil, purtoppo, viene erroneamente considerato come indicatore dello stato di salute di un'economia. "Stranamente", però, la crisi europea è partita da paesi che avevano un rapporto debito/pil "virtuoso". Considera inoltre che, ormai, fonti autorevoli riconoscono che non esiste un rapporto ottimale fra debito e pil e che il paramentro del 60% fissato dal Trattato di Maastricht non ha alcun fondamento scientifico. Esempio: "Ma ora l'Fmi spiega che non esiste un livello del debito pubblico sul Pil tale da poter dire: al disotto di quello il rapporto è accettabile, al di sopra no." Fonte: http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1799420&codiciTestate=1

      • Durga ha detto:

        Ringrazio per le spiegazioni.  Solo un dubbio, premesso che il "divorzio" fra Ministero e Banca d'Italia e' stato quasi sicuramente un errore, non e' che, se i tassi di interesse sui Titoli di Stato fossero ancora fissati dal Ministero, non li comprerebbe piu' nessuno?  Poi, e' vero quello che dice Lei, ma penso anche che qualche spreco nella spesa pubblica ci sia stato e ci sia, specie nel Sud.  Tutto cio' non giustifica per me il disprezzo dei Tedeschi; tale disprezzo e' dovuto soprattutto al loro noto senso di superiorita' razziale, ma viene molto sfruttato e propagandato all'estero. Se si legge un po' distampa estera si nota che molti, dagli Americani ai Russi, sono ormai stati convinti dai media tedeschi che gli Italiani sono tutti truffatori e nullafacenti e che i generosi Tedeschi ci aiutano. I movimenti sovranisti dovranno cercare di fare un po' di controinformazione anche in questo campo.

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